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Per Ivano Petrucci giovane artista [...], l'arte è movimento, energia e moti interiori. Il pittore, utilizzando i tipici arnesi del mestiere, quali cavalletto, tele e colori, con sapienza e maestria riempie le tele di colori che attraverso un'idea ben precisa si materializzano per delineare archi, figure e finestre di luce; così facendo l'artista crea un linguaggio libero, globale, comunicativo, dal quale esclude ogni manifestazione celebrativa della nostra quotidianità per rappresentare i moti dell'animo umano. Mai come in questo frangente e rispetto alle passate produzioni, utilizza il rosso, quasi a testimoniare una capacità di seduzione e comunicazione più intensa ed esplicita nei confronti di chi la osserva. I corpi sono animati da energia riflessa, e in parte trattenuta, per dare il via ad una sorta di rinnovamento che coinvolge corpo e anima; gli stessi sfidano le forze naturali per allontanarsi dal mondo reale, e nel loro fare vengono plasmati da nuove energie divenendo così un tutt'uno con uno spazio circostante fluttuante, senza gravità, che si arricchisce di colori vivi e fugaci che non gridano più stridenti ad un uomo destinato all'oscurità di una morte senza consolazione, ma rappresentano l'uomo odierno collocato in una nuova dimensione, in cui la vita diviene continua ricerca di una perduta spiritualità.